Intima e serena appercezione d’animo
In lungimiranti sguardi che le vette sorvolano placide
E che silenti, in mimesi, s’immaginano nuvole.
L’innocenza d’un pensiero
La spensieratezza di una smorfia ai primi raggi di sole
La freddezza d’una parola, una in più.
L’anatomia degli eventi mi suggerisce il tuo volto
Che la notte osservavo come un muto toccare
Ed un cieco sentire.
Separazione di atomi e molecole simbiotiche
Nell’osmosi d’un’amicizia nata dal cemento e plasmata in fiore sgargiante
Che nello stelo serba geloso il segreto d’un’anima in sincrono col respiro del tempo.
La voce si fonde e confonde col vento del nord
Che tempo fa i capelli carezzò pedalando verso l’azzurro di un cielo innaturale
Tra le fronde che un autunno iniziava già a tingere dolcemente ineluttabile
Ineluttabilmente severo.
Sorrido ebete allo specchio fingendo di non ritenerti la persona inafferrabile più prossima alla mia mano.
Ed ancora una volta è la notte a cullarci
Perturbando il buio di non-incubi distratti
E passeggeri.
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Tra un fiore colto
E l’altro donato
L’inesprimibile nulla.
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Ciao…ciaoooooooooooooooooooooo