Sempre accartocciando
Braccia al petto in seminude mani.
Immaginavo il blu di Picasso
E le tempeste di Turner
Contemporaneamente.
Esposi l’anima come vessillo
Su lancia sanguinante ai venti dell’est.
E confrontandomi con degl’occhi il silenzio
Aggiungevo plausi stonati per le gesta dell’ignavo errante.
La burla delle luci
che sommessamente invidiavano l’oscuro
non è più affar mio.
Adesso il poi è polvere
Che graffiando calli e dita
Strappa malinconia in disadorni precipizi d’immagine.
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