Una goccia scarlatta
Dalle mie labbra
Sgorga lent-issim-amente.
Di nero mi vesto
Ogni notte per confondermi
Sono l’acqua
Dello stagno
Gremita di
Torbide ninfee
E l’affannoso
Respiro del vento
Nelle fredde praterie
Sconfinate
-di lapidi
-Orfane d’edere
-Malate di polvere
-Velenose di Presenze.
La tua collana
Brilla nell’oscurità
E volando
La tua aura
Mi pietrifica.
[Fluttuante
luce pura
d’antica
polvere di
stelle.]
Potrei divorarti
Con brutale
Ghigno
Ma la tua spada
Dritta si erge
Sul mio petto.
I tuoi sguardi la mia pelle
Feriscono di schegge
Notturne.
Non puoi uccidermi
Oh Dea
Unisciti a me
E saremo
Tenebre
e Luce.


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