Genuflessi pensieri
Radunano le schegge d’uno sguardo.
“Non voglio più leggere,
Non ora”
Forse un cancro che della mano
S’impossessò qualche foglia addietro
Come coda di lucertola
Recisa.
Lo sento dentro ringhiare
Ad ogni piroetta del calamo,
Ad ogni suo strisciare
S’eccita ed un poco muore.
Come la fiamma e lo spiffero,
un danza atavica asservita alla disfatta:
Basta un vuoto d’aria e la fiamma ridiventa buio.
Accartoccio fogli umidi d’amore e follia.
Tempesta in gocce
Con l’aggiunta d’un petalo di girasole
Precocemente strappato.
Il freddo del marmo sulla nuda schiena-
Laschi movimenti
Impercettibili contrazioni.
La candela s’è spenta, il vento ha spirato.
È nuovamente notte
E io ho bisogno di te.
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