深圳2016年4月4日
Shenzhen 4-IV-2016
Il Widget sullo schermo del mio telefono mi ricorda che sono passati già 60 giorni dal mio viaggio in Sudafrica e solo 50 dall’inizio del mio nuovo lavoro.
Non me l’aspettavo ma sono stato finalmente promosso all’esame di cinese, livello intermedio B2! Non che mi sia stato mai richiesto, ma ho tra le mie mani il certificato originale dell’esame HSK 4. La mia professoressa di cinese Christina era convinta che io potessi facilmente passarlo ma io non ero così sicuro perché il giorno dell’esame era esattamente il giorno dopo di una grande ed accesa discussione con i miei ex-partner lavorativi riguardo le procedure di scioglimento del contratto. Ho ottenuto i seguenti risultati: 74/100 per la prova d’ascolto, 66/100 per la lettura e 77/100 per la scrittura, per un totale di 217/300 che non è affatto male per essere il mio primo esame di certificazione per la lingua mandarina. Talmente contento ed animato per questo documento arrivato direttamente dal Confucius Institute Headquarters (Hanban) che ho deciso di mettermi a studiare costantemente per preparare il nuovo livello. Ho anche deciso di riprovare e mettermi alla prova nuovamente con l’esame più alto di Spagnolo, il Dele C2. Per me lo Spagnolo è una lingua importantissima che parlo diariamente e che è diventata addirittura una fonte di guadagno e soddisfazione; vorrei avere una certificazione che attesti il mio livello di Castigliano così qualora un domani volessi intraprendere una seria carriera come professore di Spagnolo non avrei nessun problema ad essere assunto. La mia intenzione non è affatto lasciare architettura ma mi piace avere tra le mani un’altra alternativa lavorativa, un jolly che posso utilizzare quando sono stufo o sprovvisto di lavoro come progettista.
È vero che ricominciare a lavorare dopo due mesi di vacanza è difficile ma questi 60 giorni per me sono stati davvero intensi. Il mio nuovo studio si chiama CUBE ed è situato nella zona tax-free nel distretto di Futian. La location non gioca a mio favore per diverse ragioni: la prima è che almeno per ora non rinuncio a vivere nella splendida zona di Nanshan (parte ovest della città), vicino al mio ex studio UNIT e questo comporta alzarsi tutte le mattine alle 6.45 per entrare puntuale in ufficio alle 9. La seconda ragione è che la zona dello studio non è ben collegata con il resto della città, ho due alternative basicamente, metro oppure bus ma entrambe comunque mi lasciano a 3 km dallo studio (per risolvere questo problema Alan mi ha lasciato in eredità il suo monopattino decathlon e adoro andarci a lavoro tutte le mattine). La terza ragione che rappresenta finora un grande handicap è che tutt’attorno allo studio, diversamente dal caso di OCT Loft, non ci sono particolari buoni ristoranti, né caffetterie, né posti dove è possibile trascorrere nel relax la pausa pranzo.
La mia posizione lavorativa è cambiata e sinceramente lo preferisco: essere partner di uno studio è molto soddisfacente ma comporta notevoli responsabilità. Sono stato assunto come Architetto Project Manager da Michael, uno dei supervisori del progetto di nazionalità tedesca, con il quale lavorerò diariamente e con cui svilupperò progetti non solo a Shenzhen ma anche in altre città della Cina. Mi trovo abbastanza bene con lo staff, specialmente con il mio settore 3-1 三部一, i componenti del team sono persone affabili, simpatiche e abbastanza aperte di mente. In tutto lo studio consta di 400 impiegati tra cui 5 stranieri (me compreso), due sedi distinte a Shenzhen e un’altra in Canada. Lo spazio lavorativo è abbastanza buono e data la scarsità di risorse edibili a mezzogiorno ho deciso di cucinare tutte le sere e portare il pranzo dato che in questo studio fortunatamente abbiamo una grande sala con 6 forni a microonde dove poter mangiare e rilassarsi.
Sono all’inizio della mia nuova tappa lavorativa ma ho già avuto modo di avere l’esperienza full-immersion di come si lavora in un grande studio di architettura. Prima ero abituato ad amministrare il progetto e gestirlo secondo le tempistiche stabilite ma ora è tutto più complesso perché il partner fondatore oltre a cercare nuovi clienti, progetti e concorsi ha anche l’ultima parola su qualunque progetto e quindi Mr Qiu è temuto da tutti per la sventurata caratteristica di cambiare “tutto” all’ultimo momento. Dopo due mesi di lavoro assoluto, fine settimana azzerati, orari notturni di straordinario e tanti meeting indetti all’ultimo minuto mi ritrovo personalmente abbastanza esausto. Mi hanno organizzato un viaggio a Shanghai per un nuovo progetto la sera alle 20.30 con partenza la mattina del giorno dopo. È stata bella l’esperienza del viaggio di lavoro con il nuovo studio ma sinceramente non ho molto apprezzato il trattamento; ho dovuto lavorare per 5 giorni utilizzando il mio computer personale (che dall’ultima riparazione non si è mai più ripreso…), in posti molto scomodi e con poca visibilità, un giorno addirittura nella lobby dell’hotel in Shanghai con una orrenda musica che girava a loop tutto il giorno e la notte. Il cliente per motivi oscuri vuole che si lavori a Shanghai sul progetto e ciò mi sembra assurdo perché tutte le risorse in realtà le abbiamo nella sede principale a Shenzhen. Purtroppo non ho avuto affatto tempo di visitare la bellissima metropoli ma fortunatamente ho avuto modo, tra un meeting e un altro di incontrare due miei amici che vivono nella caleidoscopica città; Nate è un amico cinese che ho conosciuto due anni addietro tramite il mio ex-grande amico olandese Thijs e la sua ragazza cinese Debbie, è stato piacevole aggiornarci sulle nostre vite e mi ha colpito il fatto che ora Nate non lavora più in uno studio di architettura ma si occupa di Real Estate. L’altra persona che ho avuto il piacere di rivedere dopo quasi un anno è la mia grande amica Giulianna, ragazza colombiana, che ho conosciuto quattro anni fa tramite due amici venezuelani a Hong Kong, Raúl e Ángel.
Shanghai è anche la nuova città di Charlotte, l’affascinante marsigliese che mi è stata accanto come compagna per 8 lunghi mesi. Per me la storia è completamente chiusa ma le sono comunque affezionato malgrado tutto. Mi ha fatto male sapere che è partita da Shenzhen senza nulla dirmi, quando eravamo rimasti di parlare e chiarire il perché della fine della nostra relazione. E mi ha fatto ancora più male leggere tra le righe di una lunga email il suo desiderio di rimuovere dal mio blog, dalla mia vita, le parole che le ho dedicato con immenso affetto. Mi dispiace ma non cambio il passato, le ho voluto bene e sempre sarò disposto a parlare con lei quando lo vorrà. Forse era giusto telefonarle e vederla la settimana scorsa, o forse no. Nel dubbio mi consolo col fatto che abbia una nuova vita, un nuovo lavoro e delle grandi ambizioni di carriera.
CUBE è senza ombra di dubbio un buon lavoro, dove posso imparare molto, praticare il mio mandarino e allenare le mie capacità organizzative ma ho deciso di mettere delle barriere personali, di creare dei limiti umani oltre i quali non tollero che entri il mio lavoro: sono disposto a dare tutta la mia professionalità, esperienza, creatività ed entusiasmo allo studio ma non do assolutamente in cambio il mio tempo minimo di vita privata né tanto meno la mia salute. Qualora dovessero accettare il compromesso allora sarà una buona convivenza altrimenti non credo di poter andare avanti con la logica del vassallaggio.
Vado avanti augurandomi il meglio per questa nuova esperienza lavorativa ricordando a me stesso che quando una porta si chiude è un portone ad aprirsi da qualche parte.
Avevo iniziato a digitare sul mio computer con l’intenzione di raccontare l’avventura Sudafricana ma il flusso di pensieri mi ha portato lontano dall’obiettivo principale.
A breve racconterò anche un weekend full-immersion nella cultura cinese Hakka nel Jiangxi, nel frattempo la pazza frenesia di voler conoscere ogni angolo di questo mondo non si arresta, tra 25 giorni si parte per Bali!
A presto