Shenzhen 5/XI/2012

深圳 2012年11月5

Torri della "Bank of China", la mia nuova casa a Líanhuācūn 莲花村

Torri della “Bank of China”, la mia nuova casa a Líanhuācūn 莲花村

桂花茶 guìhuācha Te di Osmanthus, Kumquat (succosi e piccoli mandarini cinesi o “fortunelle”) e 茉莉花茶mòlìhuā chá Te di Gelsomino, tre sapori che accompagnano i miei risvegli da un mese a questa parte ormai.

Mancano 6 giorni al mio anniversario qui in Cina: un anno nella Terra di Mezzo, un anno di grandiose esperienze, battaglie fortficanti e immensa cultura. Sono ancora indeciso sul da farsi ma credo che il prossimo 11 novembre sarà un giorno speciale.

Ricordo con sollievo i momenti all’università subito dopo un duro esame: la letizia nell’archiviare tutti gli schizzi, le brutte copie e gli schemi concettuali in quadernoni ad anelli come fossero veri e propri zibaldoni. Anche qui in Cina rispolvero queste sensazioni subito dopo la consegna di un progetto.

Quest’ultimo, di cui ero nuovamente Project Manager, è stato lungo, estenuante, ma dal dettaglio fine, elegante e a mio avviso architettonicamente molto valido. Il capo pensa lo stesso e malgrado imperfezioni grafiche, siamo riusciti a comporre un gran bel lavoro; migliorare ogni nuovo progetto, attenti ai dettali, alla comprensione da parte del cliente e imparare dai nostri stessi errori e dalle fonti esterne, questo è il motto.

Fortunatamente non è stato solo lavoro massacrante questo periodo, un weekend l’ho dedicato alla festa di Halloween nella vicina Hong Kong con il mio gruppo di amici di Shenzhen. Incredibile come questi abitanti dello sperduto oriente vadano matti per ogni festa dove ci si deve mascherare, si devono comprare regali, cioccolatini, fiori e decorare case con pupazzi rosso/bianchi. Hong Kong per Halloween si trasforma in delirio vibrante. C’è da dire che in realtà il tutto si è festeggiato non il 31 (data in cui io ed il mio collega Pablo a causa “Lavoro extra” abbiamo cenato con una pizza nel ristorante rispettivamente con corna rosso fuoco e cappello da stregone, il tutto gentilmente offerto dal ristorante in OCT Idutang) bensì il 27 notte. L’area di 蘭桂坊 Lan Kwai Fong era il fucro centrale della sfilata di mostri, streghe, fantasmi, super eroi, vampiri, assassini… Invitati ad una festa era d’obbligo travestirsi e così subito dopo il lavoro ci siamo diretti verso il mercato in Tung Choi street (una volta il “Ladies market”)  per comperare un costume e per l’occasione io ero un Ninja assassino (con tanto di occhi dipinti per dare mistero e timore), Giulia era una provocante Catwoman ed Erick incarnava Neo il personaggio di Matrix che salvo gli occhiali argentati tanto sembrava un prete in tunica e occhiali da sole… Tra i nostri compagni altri s’annovera una biancaneve sexy, tre “cavallucci marini”, una Wonderwoman e un Thai Boxer… era molto variegato il gruppo e devo ammettere che è stata veramente una bella serata che si è conclusa con un viaggio sonnolento alle 6 del mattino da Hong Kong a Shenzhen in Bus da Jordan. Non posso non ricordare le code di maschere kilometriche  in attesa per prendere il taxi a fine serata e il comportamento infame dei taxisti che per guadagnare cifre spropositate spengevano il tassametro e declamavano prezzi sul momento (non avevo nessuna intenzione di fare della beneficenza a tassisti corrotti e quindi la tecnica fu quella di entrare in un hotel e gentilmente farsi chiamare un taxi da lì).

Inutile dire che prima Madrid e poi Shenzhen mi hanno fatto scoprire la bellezza del leggere in metropolitana, di ritagliare quel tempo prezioso per nutrire la mia mente con delle buone letture. Proprio in questi giorni sto leggendo due libri donatomi da due persone a me care, uno riguardo gli usi e costumi della lontana Tenochtitlán, “El laberinto de la soledad” del messicano Octavio Paz e l’altro è un’avvincente romanzo storico intitolato “Q” e i cui autori (5 italiani eclettici Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Federico Guglielmi e Luca Di Meo) si firmano con il nome fittizio di Luther Blisset e che appartengono dal 1994 al gruppo degli “wú míng 无名” (parola cinese che  indica l’anonimia). Questo gruppo originale ed estroverso ha dichiarato, sugellando un vero e proprio rapporto intimo con il lettore, apertamente le seguenti parole: “Trasparenti verso i lettori, opachi verso i media”. È strano leggere delle vicende germaniche della Riforma Protestante qui in Cina; di Martin Lutero, Thomas Müntzer, Huldrych Zwingli… e apprezzare come questi nomi non erano solo delle comparse nei libri di storia ma dei veri e propri personaggi complessi che grazie a questo romanzo storico forniscono in maniera eccellente l’atmosfera di fervore e di imminente cambiamento dell’epoca; dalle selve della Frisia, alla febbrile Frankfurt, dalla sanguinosa Frankenhausen alle terre strappate al mare olandesi. È possibile discernere le varie scritture e trovare nelle differenze lo scarto poetico, rude, crudo, istintivo che rende la lettura interrotta da emozioni forti e contrastanti. Questo è il libro preferito dalla persona che me lo ha donato, questo gli conferisce un alone mistico che mi attira ed intrappola pagina dopo pagina.

Cosa ci vuole dopo un estenuante lavoro se non una meritata vacanza? Seppur breve il mio studio UNIT mi fornisce una valida opportunità: per premiarci del lavoro svolto finora ce ne andremo con tutto il team, anche se per solo 3 giorni, nella provincia dello 安徽 Ānhuī , non lontana dalla splendida Hangzhou, che pare vanti la montagna più bella e pittoresca di tutta la Cina.

Prossima imminente avventura: 黄山 Huángshān ovvero la “montagna Gialla”.


0 Risposte to “A quasi un anno dall’arrivo in Cina: Halloween a 香港 Hong Kong, letture dai sapori lontani e viaggi futuri”



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