Il momento più bello è stato sicuramente vedere Luca all’opera scrivere. Eravamo a Lisbona e tanto mi ha incantato vedere i suoi occhi concentrati sul foglio. Immortalare il momento in cui la mano dava vita a nuovi versi; poter curiosare, allungare lo sguardo sui segni di matita che disegnavano l’unico rumore in mezzo a tanto silenzio; fissarlo attentamente cercando di anticipare la sua mente. E’ stato per me emozionante conoscerlo un po’ alla volta e, lo ammetto, la nostra amicizia è cresciuta anche attraverso i suoi libri. E’ li che ho imparato a conoscerlo.
Luca non è solo uno scrittore; è il pittore ideale, che ti fa smarrire lo sguardo nei suoi quadri. Le sue parole sono sentimenti, sono conforto, dolore, sorrisi e lacrime.
Non è “uno che scrive”; è sempre tutto pensato, ideato; ogni virgola è studiata per poter coinvolgere il lettore. Le sue parole non si limitano a farsi leggere, ma costruiscono un palco dove tutti siamo attori. E’ difficile parlare di poesia, come è difficile parlare della naturalezza delle parole che usa; la facilità con cui il lettore viene rapito.
Questo libro è per pochi e per molti. Non c’è una traduzione corretta dei suoi versi. Non esiste interpretazione. Sono pennellate uniche che scaturiscono mille possibilità di immaginazione.
Questo libro rappresenta l’evoluzione dal ventenne all’uomo che è diventato. Capace come pochi, di poter giocare ancora con le parole e regalare momenti di intensa emozione. Queste pagine sono fatte di esperienze, viaggi, paure e amori. Si potrebbe svelare che sono fatte di persone… Una passeggiata nel suo cuore; nella sua anima, strategicamente messa a nudo in un letto di inchiostro.
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