Roma 31/XII/2015

罗马2015年12月31日

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Dicembre è, senza dubbio alcuno, il mese che più di tutti mi sta apportando cambiamenti.

L’ambito lavorativo forse è quello che è cambiato più di tutti: dal primo dicembre scorso non sono più parte dello studio UNIT, mi sono dimesso dalla posizione di Partner dello studio con il quale ho lavorato per più di tre anni. Le ragioni sono molte e più volte anche in questo mio diario ho espresso il mio malcontento nei riguardi delle mie circostanze lavorative, ma le principali sono senza dubbio la voglia di mettermi di nuovo in gioco in un nuovo ambiente e quella di crescere la mia esperienza personale con nuovi progetti, nuove aspettative e nuovi colleghi. Lascio la posizione di “Boss” per cercare un nuovo lavoro entrandovi come “Senior Architect”. Da molto tempo ormai avevo nella mente l’idea che in qualche modo fosse finito il mio tempo in Cina ed era giunto il momento di esplorare nuovi orizzonti, così mandai molti CV in America latina (Messico, Argentina e Brasile principalmente), ottenendo anche numerosi colloqui e proposte ma ormai ho deciso di rimanere in Cina più a lungo, per almeno altri due anni.

Il 12 dicembre scorso ho partecipato alla “Gara di mandarino per gli expats di Shenzhen”. A dire il vero non mi sono iscritto io di mia sponte ma è la mia scuola jiahua che ha insistito per che io vi partecipassi. Dopo essere rientrato nella classifica dei 9 finalisti ho continuato la sfida scontrandomi con una vasta gamma di persone, di tutti i tipi, razze ed età (purtroppo molti dei quali avevano passato gran parte della loro vita in Cina…). Il concorso constava di tre parti, la prima era un discorso (monologo) di 15 minuti su un argomento portato dal candidato, la seconda era dedicata ad una serie di domande sulla cultura cinese che la giuria composta da nove persone (ognuna atta a giudicare un aspetto principale della lingua) avrebbe posto alla fine di ogni monologo e la terza era una esibizione pubblica di qualunque genere purché legata alla cultura mandarina. Per la prima parte il mio discorso verteva sulla mia esperienza personale a Shenzhen ed era incentrato in maniera simpatica sulla cultura dei numeri; era divertente perché ogni componente della giuria sapeva benissimo il particolare significato latente dei numeri che è tanto presente nella cultura cinese ma comunque sono riuscito a divertire tutti ed essere professionale al tempo stesso garantendomi in questa prova il punteggio più alto di tutti i candidati. Per la seconda parte mi è stata chiesta una domanda abbastanza facile ovvero quella di paragonare a livello qualitativo e quantitativo la cucina Cinese e la mia ben amata cucina Italiana: concettualmente è una cosa facilissima organizzare un discorso a tale proposito ovviamente dimenticando del fatto che si sta utilizzando una lingua completamente diversa dalle lingue neolatine, cercandosi di organizzare al meglio ed istantaneamente un discorso organico e pulito e soprattutto tenendo presente che si verrà giudicati per Grammatica-Toni-Contenuti-Capacità organizzativa.
La terza parte forse è quella che mi ha più rilassato, quella in cui mi sentivo più a mio agio: per l’esibizione ho chiesto a Christina, la mia professoressa di Cinese, di accompagnarmi sul palco e cantare assieme la canzone che lei stessa ha scritto e che io ho arrangiato nuovamente con la mia chitarra. È stata un’esperienza unica e la mia prima volta cantando in pubblico una canzone in lingua mandarina. La melodia attraversava tre ritmi diversi, sfumando gradualmente dalla ballata al rock. È stato un successo e ci siamo divertiti moltissimo e anche grazie all’ultima esibizione mi sono guadagnato il terzo posto nella classifica finale, portandomi a casa 2000 rmb cash (quasi 300 euro).

Dal 18 al 20 dicembre sono stato chiamato da un mio ex cliente nella città di Xi’An, provincia dello Shaanxi,  per parlare pubblicamente del tema de “L’edificio commerciale contemporaneo”. Ho già parlato in precedenza dell’affascinante città dell’Esercito di Terracotta dato il mio viaggio datato 2012 ma questa volta sfortunatamente non ho proprio avuto modo di visitare nessun sito archeologico e nessuna attrazione. È stato un vero e proprio viaggio di lavoro e per l’occasione sono stato accompagnato dalla mia poliedrica professoressa di Mandarino Christina (ancora una volta al mio fianco per una nuova avventura), la quale mi ha aiutato nella traduzione simultanea dall’Inglese al Cinese. Non c’è stato il tempo per esplorare la città ma ho avuto modo di approfondire di gran lunga la cultura culinaria di Xi’An che si riconferma a mio avviso la migliore di tutta la Cina. A tal proposito rimando alla lettura dell’articolo riguardante il celeberrimo piatto Biang Biang mian. Ho colto l’occasione della conferenza per farmi fare dalla mia sarta un nuovo completo, questa volta vestito nero e camicia color bianco antico e per dare un tocco di originalità ho indossato un Papillon dello stesso colore del rosso della bandiera cinese.

Continuano senza interruzioni le mie lezioni di Castigliano che mi divertono e allo stesso tempo mi danno quel gruzzolo in più che mi permette di far fronte a questo periodo in cui non posseggo un lavoro fisso. Se non è possibile essere fisicamente nella stessa stanza, allo stesso tavolo, abbiamo trovato il sistema di portare avanti il corso utilizzando il telefono e videochiamandoci con Wechat. Insegnare lo Spagnolo mi ha aiutato molto, soprattutto nell’ultimo periodo in cui non andavano bene le cose a lavoro; anche se nello studio non mi sentivo più realizzato amavo veder crescere nei miei studenti la passione per la lingua e lo spirito entusiasta di affrontare lo studio di una nuova lingua, di una nuova cultura.

Il mio portoghese giorno dopo giorno diventa sempre più concreto proprio come il mio mandarino. Ho deciso di iscrivermi all’esame HSK livello 4, ovvero il B2. L’esame sarà si terrà il prossimo 9 gennaio e proprio in questi giorni sono alle prese con le numerose simulazioni della prova; non voglio portar sfortuna ma credo di poterlo passare.

Attualmente sono a Roma, nella mia casa, nella mia stanza, nella scrivania che ha accompagnato da sempre i miei studi, con la foto di papà incorniciata alla mia sinistra. Tornare a casa non è solo un obbligo morale ma è anche una necessità: accetto di lavorare dall’altra parte del mondo solo se ho la possibilità di visitare il mio paese due volte all’anno. Il Natale è proprio uno di questi momenti.
Ancora una volta, come l’anno scorso, si sente un vuoto assurdo in casa, mancava un posto a tavola che comunque sia mia mamma ha deciso di apparecchiare sontuosamente in memoria di papà. Abbiamo sofferto tanto e non smetteremo mai di sentirne la mancanza ma quest’anno finalmente nella famiglia D’Amore è giunta una nuova sorpresa: proprio tre giorni prima del mio compleanno, il 3 dicembre è nata Melissa Maria D’Amore, figlia di mio fratello Fausto e Mary. Sono zio per la seconda volta e di due splendidi bambini.

Come dice il detto “Natale con i tuoi, capodanno con chi vuoi” anche questa volta chiuderò l’anno con i miei cari amici romani Giulia, Marco, Margherita e Federico in un casale in montagna nei pressi di Soriano. Non posso che ringraziare questo splendido 2015, ricco di viaggi, esperienze, emozioni a batticuore. Un abbraccio va a tutte le persone che hanno reso speciale quest’anno che sta per finire, non sono con la presenza fisica ma anche con un calore telematico da lontano. Stapperò una bottiglia di spumante in onore del nuovo anno, che possa regalare alle persone a me più care, alla mia famiglia e a chi mi sta leggendo fortuna, amore, viaggi e salute.

ps: Non mi sono dimenticato della seconda avventura nipponica per il mio compleanno che  racconterò a breve in un nuovo articolo dedicato a Tokyo 東京。

 

Tanti auguri a tutti!

新年快乐!

¡Feliz año nuevo!

Feliz ano novo!

Bonne Année et bonne Santé! 

Happy new year!

明けましておめでとうございます!

 



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