Era tanto il tempo
Che la grandine non bussava violenta al vetro
Che la corrente non sbatteva porte e finestre
Che l’odore della terra bagnata non respiravo
Appannando parole in umido
Sostrato distratto di gravi pensieri
Incollati in negativo sulle micro gocce d’un diluvio
Bugiardo e vigliacco.
Portati via la tua immagine
Dalle mie foto
Perforate ormai dal pianto delle nuvole
Conduciti lontano da me
cavalcando le volute di fumo della mia sigaretta
oggi dico addio alla primavera
e anche se le tue labbra hanno il sapore dell’inverno
addio anche a te, mia luna.
E nel freddo innaturale di giugno
Mi
addormento
pensandoti.
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