E torna l’ autunno, ed il buio, e l’ amore. Gocce o valanghe di punti, virgole, simboli di parole non scritte. Baci e nuvole che si tormentano in versi liberi, saturi o evanescenti dove il Tu, il Te, si sfrange sul lettore come onda di tempesta marina.
Tu, Te, ed il lettore sono scaraventati tra le lettere, tra “pensieri in controcanto”, nel “vento dal forte odore di ruggine”. Luca D’ Amore rapisce, imprigiona incatenando le sensazioni, i pensieri in spaziature desertiche e ritmi abissali.
Suggestioni melanconiche “In un bacio al veleno sulla luna” che forse son proprio quelle smorfie che son spesso mute, e che prendono forma pagina per pagina, dove Amore e Domani si rincorrono nelle notti che scandiscono un tempo infinito di una giovane vita che passa, mentre quell’ “appiglio” manca e “luci danzanti e bozzoli di buio covano sentimenti irrisolti”.
E ” Mai” o “All is full of love” si scagliano sul loro rifelsso nella pagina distraendo , e forse stordendo, chi poi troverà duetti di collaborazioni in cui voci diverse si abbracciano, e gomitoli e cunicoli di versi in dedica.
E ancora Tu, e Te, ma soprattuto Io. Io “sono morto”,”Io ti odio” , Io “respiro il tuo odore nel vento ustionandomi con l’aura tua”. Echi senza fiaba di città annotate in viaggi quasi esotici. Suoni fascinosi di lingue musicalmente europee. Sussurri e cenni in titoli di Spagna, in titoli feriti, in titoli demodè, in titoli che accompagnano il lettore in un caleidoscopio di stagioni del cuore, dalla passione, al saluto, alla paura. Perché è “Tardi”, perché si è “Diversi inversi “, perché ci sono “Incomprensioni, abrasioni, scottature”. Ma non è tristezza. Sono Smorfie. Momenti che passano e che vanno , immagini volatili, forse Spesso energie vitali che non voglion più esser Mute.
Elettra Tecla Merlo
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